La Galleria è una rubrica di suggerimenti e proposte di mostre ed eventi di arte, che coniugano bellezza, riflessione poetica, diritti e valori
Di chi siamo il riflesso? da dove arriviamo e dove andiamo? In questo numero sono presentate mostre sulla relazione tra esistenza e dimensione spirituale (con Carla Crosio, Verso la luce, installazioni nella cornice dell’antico Complesso abbaziale di origine medievale del Principato di Lucedio), sulle forme e la magia dell’infanzia e dell’adolescenza, come affiora nelle relazioni tra forme scultoree, essenze botaniche e i segni storici del giardino medievale di Palazzo Madama (con l’artista Sergio Unia, In ascolto nel giardino). E proprio sull’infanzia e sulla ricerca del luogo in cui ne conserviamo memoria quattro artisti riflettono, intrecciando i personali vissuti, nella mostra Sogni al Museo Ettore Fico. Guarda alla capacità trasformativa promossa dall’arte e dalla bellezza come segno concreto di cambiamento interiore, forza generativa sociale, di fare ed essere comunità e capace di condurre oltre la percezione visibile e scontata della realtà la mostra Straniamento alla Fondazione Amendola, connessa al Convegno internazionale “Estetica e benessere umano” e curata da A. Terranova. Dalla leggenda del coniglio sulla luna, diffusa nelle culture dell’Asia orientale e filo rosso della mostra al MAO, procede la connessione di tradizione e contemporaneità, passato e presente, memoria e tecnologia portata alla luce, come in una azione sciamanica e con preveggenza sui tempi, dall’artista coreano Nam June Paik e insieme alla domanda “di chi siamo il riflesso?”.
● CARLA CROSIO. VERSO LA LUCE (fino al 30 novembre 2024)
Principato di Lucedio – Trino VC
30 giugno – 30 novembre 2024
“Verso la luce” si svolge seguendo un percorso nel Complesso storico abbaziale del Principato di Lucedio che procede dal buio avvolgente che pervade la prima installazione nella sala della colonna. Una rete metallica è riflesso di un’ombra di tenebra che richiama atrocità, divisioni, pestilenze della storia che ciclicamente hanno dilaniato l’umanità. L’artista procede oltre l’oscurità della vita e ricerca la luce scrutando il cielo, osservando la luce che penetra e attraversa le ombre. All’interno della fondazione abbaziale di origine medievale suggerisce un cammino tra tenebre e luce, come metafora dell’esistenza. E’ la bellezza di luce che affiora, tra le forme architettoniche cistercensi ed il barocco della chiesa intitolata a Santa Maria Assunta. Un percorso spirituale di scoperta, esperienziale ed interiore, di attraversamento del buio, dal freddo gancio metallico e dal filo rosso, che segna la salita al campanile, alle ombre e ai segni scolpiti della morte sino al bianco dell’installazione (materiale polimaterico, luce e sonoro) nella navata centrale che si protende verso l’altare.
Per info:
https://www.principatodilucedio.it/it/arte-a-lucedio/verso-la-luce/
● ODONCHIMEG DAVAADORJ, EDI DUBIEN, JULIA HAUMONT, GIUSY PIRROTTA: SOGNI (fino al 15 dicembre 2024)
MEF Museo Ettore Fico Torino
12 settembre – 15 dicembre 2024
A cura di Andrea Busto la mostra entra negli spazi dell’infanzia. Qual è il luogo, intimo e prezioso, in cui conserviamo i momenti dell’infanzia? Fase della vita dalle molteplici varianti, gioiose o dolorose, che l’arte può far emergere e dare forma. Lo svelamento compiuto dai quattro artisti muove dall’esperienza personale, come la famiglia e la sua lontananza, dai confini delle età della vita, dall’infanzia osservata nella natura da proteggere, e passa attraverso i sogni e le paure ancestrali che animano il sonno dei bambini. L’infanzia fragile e paurosa, delicata e spirituale è evocata come sogno e rifugio, memoria e nostalgia.
Per info:
https://www.museofico.it/mostra/sogni/
● SERGIO UNIA. IN ASCOLTO NEL GIARDINO (fino al 9 dicembre 2024)
Palazzo Madama – Giardino Botanico Medievale
23 ottobre – 9 dicembre 2024
Il giardino medievale del Castello degli Acaja a Palazzo Madama accoglie la mostra “In ascolto” composta dalle sculture di Sergio Unia, artista monregalese. Inserite nel contesto naturalistico, tra le essenze botaniche, i segni storico architettonici e le tracce delle rovine, tredici sculture in bronzo appaiono, ciascuna con il suo fascino, nella relazione con la natura del luogo. Il giardino si anima della magia e del mistero del mondo dell’infanzia, se ne intravvedono i giochi dell’adolescenza. La perfezione delle forme e dei corpi avvicina al senso della bellezza e crea un ponte tra classicità e contemporaneità. Il tempo appare sospeso nelle sculture di Unia ed i corpi formati nel bronzo esprimono flessibilità e disegnano movimenti. Sergio Unia congiunge studio della perfezione e ricerca dell’idea che supera la caducità e l’imperfezione. La natura, le radici, la curiosità per l’antico, il fascino dell’infanzia e adolescenza si aggirano all’interno del giardino, ne occupano gli spazi, si svelano all’ascolto, alla riflessione tra apparenza e interiorità. La mostra è promossa da Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione Torino Musei.
Per info:
https://www.palazzomadamatorino.it/it/evento/sergio-unia/
● STRANIAMENTO. OTTO VARIAZIONI TRA EMPATIA E ASTRAZIONE (fino al 30 novembre 2024)
Fondazione Amendola TO
17 ottobre – 30 novembre 2024
Straniamento è il titolo della mostra alla Fondazione Amendola di Torino. Si pone sul filo della ricerca che va oltre alla percezione visibile e abituale della realtà, per incontrare sfumature e conoscenze nuove e inconsuete. Sono le variazioni che oscillano tra empatia e astrazione realizzate dagli artisti Gabriella Giardi, Vanessa Laustino e Marcello Montalbano e che a cura di Andrea Terranova compongono una narrazione dentro l’esperienza del bello e della dimensione psicologica dell’esistenza. La mostra ha offerto il contesto relazionale e lo sfondo espositivo al tema della conferenza internazionale “Estetica e benessere umano”, svoltasi tra il 17 e il 20 ottobre scorso per la sua terza edizione alla Fondazione Amendola. L’evento è stato organizzato dal gruppo di ricerca BraIn Plasticity and behavior changes (BIP) del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, impegnato nell’indagine delle neuroscienze cognitive, e dalla Fondazione Amendola, promotrice culturale attenta ai temi della rigenerazione urbana. L’arte si svela non solo focalizzata alla sua valenza estetica, ma come forma e medium di conoscenza, esperienza e mutamento. La capacità trasformativa promossa dall’arte e dalla bellezza è segno concreto di cambiamento interiore e si mostra come forza generativa sociale, di fare ed essere comunità.
● RABBIT INHABITS THE MOON (fino al 23 MARZO 2025)
MAO Museo Arte Orientale di Torino
19 Ottobre 2024 – 23 Marzo 2025
La mostra Rabbit Inhabits the Moon consente una immersione tra tradizione e contemporaneità, mescola i tempi, non segue una cronologia, come in una azione sciamanica congiunge e comunica memoria e tecnologia, media art e antica pittura, vita e morte, cura il tramite stando in mezzo. Dimostra come siamo fatti di passato e presente. Filo conduttore, che attraversa e dà senso alla mostra, è la leggenda del coniglio sulla luna diffusa nelle culture dell’Asia orientale. Si lega alla antica narrazione buddista del coniglio che, dopo aver sacrificato la sua vita per sfamare un viandante, è ricompensato dalla divinità che lo porta ad abitare sulla luna. Nelle notti di plenilunio osservando la luna si intravvedono macchie scure che ne formano i lineamenti.
Le molte versioni hanno tutte lo stesso finale: la luna come ricompensa. E alla luna guarda Nam June Paik, alla continuità con la memoria e lo fa mentre immagina e crea nuove visioni tecnologiche, pioniere negli anni 60 della video arte. Compositore, musicologo e artista Nam June Paik considerava l’arte capace di ispirare i mutamenti politici e sociali. Convinto dell’impatto della televisione come medium globale, ne svela le contraddizioni sospese tra i caratteri di un linguaggio comune e universale e la frammentarietà dei messaggi e delle comunicazioni divise e confuse dalla sovraesposizione delle connessioni. Il titolo della mostra riprende l’opera del 1996 dell’artista coreano: il coniglio di legno guarda la luna e si specchia nello schermo, il monitor mostra una luna piena luminosa fluttuante nel buio. Siamo tutti riflessi, e ciascuno è il riflesso degli altri, pare voglia ricordarci. La mostra è a cura di Davide Quadrio e Joanne Kim insieme a Anna Musini e Francesca Filisetti.
Per info:
https://www.maotorino.it/it/evento/the-rabbit-inhabits-the-moon/
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Dalla Redazione