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104 Giugno
Bioetica News Torino

Bioetica e Arte. Mostre in corso giugno 2024

La Galleria è una rubrica di suggerimenti e proposte di mostre ed eventi di arte, che coniugano bellezza, riflessione poetica, diritti e valori


● DIALOGHI E ALTRI SGUARDI. IL TEMPO DELLA COMUNANZA (fino al 13 settembre 2024)

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© Maura Banfo, Equilibri, 2024 stampa fotografica. Per gentile concessione dell’artista, riproduzione vietata

La Castiglia, Saluzzo
2 giugno – 13 settembre 2024

Cosa significa comunità? E cosa ci accomuna e dà forma alla condivisione? La mostra a cura di Olga Gambari ed esposta a La Castiglia – fortezza ed ex carcere di Saluzzo – raccoglie e presenta la riflessione artistica di molti artisti contemporanei sul tema. La visione e la ricerca di ogni artista apre sguardi individuali e suggerisce esplorazioni sull’idea di condivisione e sulla sua pratica. L’essere comunità si lega inscindibilmente all’esistenza. Richiama la relazione tra i viventi, il riconoscimento dei diritti, il rispetto delle differenze, le migrazioni, la vita che si genera nell’ambiente. Il tempo della comunanza è il tempo della vita e del suo senso profondo, è il tempo della pratica della condivisione e dell’interazione tra viventi.

Compongono la narrazione corale le opere di Elizabeth Aro, Maura Banfo (si veda foto Equilibri, 2024), Silvia Beccaria, LETIA (Letizia Cariello), Gea Casolaro, Laura Castagno, Enrico T. De Paris, Mariana Ferratto, Pierluigi Fresia, Marta Jorio (su invito di Stefania Galegati), Paolo Leonardo, Dario Neira, Isabella e Tiziana Pers, Irene Pittatore e Virginia Ruth Cerqua, David Reimondo, Enrico Tealdi, Gosia Turzeniecka. Le opere sono in dialogo con quelle dell’Esposizione e Collezione Permanente di Marisa Albanese, Francesco Arena, Domenico Borrelli, Botto&Bruno, Paolo Grassino, Luigi Mainolfi, Domenico Antonio Mancini, Umberto Manzo, Marzia Migliora e Luigi Coppola, Enrico Partengo, Pietro Ruffo, Ciro Vitale.

All’interno dell’esposizione è visibile l’opera The ballad of forgotten places – concessa dai Musei Reali di Torino per 5 anni – degli artisti torinesi Botto&Bruno, vincitori dell’Italian Council 2018. L’idea rappresentata è la fragilità di una casa che al contempo è in grado di proteggere la memoria del luogo. Invito alla memoria, a conservare e trasmettere lo spirito dei luoghi che rischiano l’oblio e la scomparsa. Evoca il senso delle parole di Marc Augé « il nostro tempo non produce più rovine perché non ne ha il tempo»

Per info:
https://www.fondazionegaruzzo.org/cpt-mostre/dialoghi-e-altri-sguardi-start/


● NOSTALGIA. MODERNITÀ DI UN SENTIMENTO DAL RINASCIMENTO AL CONTEMPORANEO (fino al 1 settembre 2024)

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© Veduta della mostra Nostalgia, Palazzo Ducale Genova, ©Foto Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, riproduzione vietata

Palazzo Ducale Genova
25 aprile – 1 settembre 2024

Oltre centoventi opere tra dipinti, sculture, grafica e illustrazioni librarie, in un arco temporale dal Rinascimento e alla nostra contemporaneità, affrontano e rappresentano il sentimento della nostalgia e le sfumature dell’animo, tra archetipi, aspetti medico-psicologici, condizione dell’anima, connotazione individuale e collettiva. Nella narrazione d’arte si incontrano alcune figure emblematiche, come Ulisse ed Enea, Dante, Foscolo e Leopardi, Byron, Piranesi e Mazzini.

L’esposizione, articolata in undici sezioni tematiche e a cura di Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva , ci accompagna alla complessità e variabilità di significato della nostalgia. La nostalgia è quella di casa, come affiora dilaniante dalla servitù di Israele a Babilonia alle migrazioni di Ottocento e Novecento. Ed è nostalgia del Paradiso presente nell’iconografia cristiana e nella tradizione mussulmana, così nella rappresentazione dei giardini medievali. Il vedutismo settecentesco e le rovine all’epoca del Grand Tour guardano al passato e evocano l’attrazione dei classici. Tra le opere esposte si incontra il senso della nostalgia che attraversa il nazionalismo romantico e le ideologie totalitarie, la nostalgia dell’altrove, verso luoghi fantastici in terre distanti, misteriose e ignote. C’è la nostalgia della felicità, il rimpianto per il passato, per gli affetti perduti frammisto al dolore. Ed è rappresentato lo stupore e l’attrazione per l’infinito, l’incontro con la maestosità della natura, con la sua forza. La nostalgia attraversa il senso dell’esistenza e del senso della vita in relazione al mistero dell’universo.

Per info:

https://palazzoducale.genova.it/mostra/nostalgia/


● MARKO TADIĆ. HELIOPOLIS (fino al 20 ottobre 2024)

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@HELIOPOLIS, Marco Tadić, web 60_PH. MATTEO SCOTTI. Courtesy PAV Parco Arte Vivente TO, riproduzione vietata

PAV Parco Arte Vivente, Torino
17 maggio – 20 ottobre 2024

Il PAV con questa mostra, a cura di Marco Scotini, mette al centro il tema del riuso e della circolarità e non lo fa solo in chiave ecologica e culturale, ma attraverso la lettura utopica dell’esistenza e dell’abitare. Marko Tadić – artista di origine croata e dalle varie forme espressive, dal disegno all’installazione e all’animazione – ripensa la storia del modernismo socialista jugoslavo e rilegge autori che a fine anni ’50 lavorarono in Croazia, tra cui il designer, scultore e architetto d’avanguardia Vyaceslav Richter (tra i membri fondatori di EXAT 51, gruppo d’avanguardia che si proponeva l’intersezione tra tutte le forme d’arte) e il filmaker Vladimir Kristl (1923 – 2004).

Marko Tadić parte dagli scarti della memoria per fare storia e creare nuove narrazioni. Da cartoline, mappe geografiche, diapositive, fotografie e taccuini affiora una realtà dispersa su cui l’artista interviene con la sua narrazione. La mostra presenta alcune opere di Richter e il senso dei suoi progetti tecno-utopici urbanistici, rivolti alla pianificazione e ai bisogni della società socialista del tempo. L’utopia urbanistica di Richter individua nella riduzione dei tempi della mobilità la soluzione per dare spazio al tempo libero. Anche Tadić pensa e presenta la sua città utopica, guarda ai progetti di Richter, li rimaneggia con una riflessione ecologica, introduce domande sulla relazione uomo, ambiente e tecnologia, si interroga e ci interroga sull’uso di risorse rinnovabili.

Heliopolis è composto da quattro temi Leaving the Frame, Flow Diversions, The Open Future e From the Shell (of the Old). Con Heliopolis Marko Tadić suggerisce la ricerca di armonie urbane, scruta gli equilibri instabili di costruzione e cancellazione, tra rigenerazione, cambiamento e conservazione della memoria.

Per info:
https://parcoartevivente.it/heliopolis/


● VITTORIO SANCIPRIANO. NATALE IN CROCIERA (fino al 15 luglio 2024)

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© VITTORIO SANCIPRIANO, Natale in Crociera, courtesy Phos, riproduzione vietata, riproduzione vietata

Phos Centro Fotografia – presso Flashback Habitat Torino
1 giugno – 15 luglio 2024

Vittorio Sancipriano è un giovane medico, fotografo e artista. L’esperienza sulle navi adibite al soccorso dei migranti, collaborando con organizzazioni non governative, come Emergency, Medici senza Frontiere, SOS Mediterranee, gli ha permesso di coniugare l’esperienza personale in ambito medico a quella della fotografia e della comunicazione artistica. La mostra non presenta il fenomeno migratorio ed i salvataggi in mare in ambito essenzialmente documentario e di testimonianza. Inizia come reportage di una esperienza personale, ma va subito oltre.

Sancipriano effettua un percorso che si addentra nel fenomeno della comunicazione, delle fake, della semplificazione e della tendenziosità delle notizie che affiorano dai media, dai social e dalle comunicazioni politiche. Crea un set fotografico per provocare e fa recitare i migranti come croceristi, spensierati al sole mentre sorseggiano un aperitivo. Ci interroga e provoca per controbattere ai racconti mistificatori sulle migrazioni. Sancipriano come medico durante la pandemia Covid ha incontrato i migranti che sulle navi di salvataggio approdavano dopo anni di percorsi migratori e pericoli e lì vivevano un tempo sospeso in una quarantena indefinita.

Come artista e con MICAA – Mediterranean Institute for Contemporary Artistic Activism – ha progettato “Natale in crociera” e delle tragedie della migrazione attraverso il Mediterraneo scruta la narrazione e i linguaggi della comunicazione, scava nel sistema comunicativo, provoca mostrando come l’eccesso di informazioni confonda e renda difficile individuare il vero dal falso. Mette a nudo le false propagande, le voci e i tweet social in cui rimbalzano umori e grettezza. Ferma negli scatti un mare buio e impenetrabile, compone foto identificative dei migranti calpestate, articoli, tweet, titoli di giornali, una miscellanea contraddittoria di notizie, per scuotere verso la riflessione critica, per non accettare semplificazioni comunicative della realtà come ci viene rappresentata e false realtà.

Per info: https://www.phosfotografia.com/natale-in-crociera//


• BAHAR HEIDARZADE, LE MIE PIETRE SONO AQUILONI (fino al 3 novembre 2024)

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©Bahar Heidarzade installazione Sala Labia. Credit Jairo Trimeloni, Irisdesign.it. Riproduzione vietata

Castello Scaligero di Malcesine, Malcesine (VR)
15 maggio – 3 novembre 2024

Nel prestigioso Castello Scaligero del borgo medievale di Malcesine (VR) sul lago di Garda è ospitata la mostra dell’artista iraniana Bahar Heidarzade. A cura di Marina Pizziolo e Romano Ravasio e organizzata dal Comune di Malcesine, l’esposizione è composta da una serie di installazioni dell’artista ed intreccia il tema della violenza contro le donne e l’affermazione dei diritti, la libertà ed i ricordi.

La scelta della libertà ha condotto l’artista lontano dal suo paese e la biografia personale anima la sua ricerca artistica. Con la sensibilità e la gentilezza che contraddistinguono la sua personalità si rivolge all’oggi, al futuro e non guarda indietro. Non piange Bahar, ma rende viva la memoria, pensa le donne come vittime e come capaci di caricarsi il dolore degli altri. I ricordi sono pietre, macigni, ma leggere e lei li realizza in cartapesta impastando fogli di giornale segnati da drammatiche notizie. Al centro della Sala Labia del Castello Scaligero è posizionata una installazione immersiva, con un video che proietta l’artista sdraiata a terra e schiacciata da un masso. Al di sopra appaiono pietre sospese, scagliate e che ci chiede di fermare. Potranno trasformarsi in aquiloni?

C’è una corresponsabilità che coinvolge tutti noi, che ci sollecita all’ascolto, alla condivisione e alla partecipazione. Su di una parete è proiettato il video della performance Stone XXL che Bahar ha realizzato per le vie del borgo di Malcesine. Solo con la condivisione e solo insieme giungiamo alla catarsi dal dolore. All’esterno del castello installazioni sparse creano i segnali di richiamo che conducono ad esplorare la sfida di Bahar per trasformare memorie e dolori in aquiloni.

Per info:
hhttps://www.visitmalcesine.com/it/bahar-heidarzadele-mie-pietre-sono-aquiloni


© Bioetica News Torino, Luglio 2024 - Riproduzione Vietata

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