La Galleria è una rubrica di suggerimenti e proposte di mostre ed eventi di arte, che coniugano bellezza, riflessione poetica, diritti e valori
In un tempo in cui il rapporto tra artificiale e naturale svela disequilibri e incertezze questo numero di inizio anno introduce mostre che nello studio della materia e nella relazione umana dialogante ed in collaborazione con la natura individuano il senso dell’esistenza e della salvezza. Con Intra vulnera tua, in Galleria San Fedele a Milano, l’artista Nicola Samorì presenta la bellezza archetipo della ferita e la osserva nella materia, nelle imperfezioni, nei tratti irregolari e nelle pieghe dei materiali, nella degradazione a confermare il senso della esistenza. Nella perfezione e nel suo disfacimento Samorì trova le tracce della relazione con l’antico e con il mito, del senso del divino, fonde elementi iconografici cristiani con la materialità imperfetta del mondo. Al castello di Rivoli Mutual Aid. Arte in collaborazione con la natura, con il coinvolgimento di una ventina di artisti contemporanei, italiani e stranieri, e di agenti non umani d’arte –come castori, funghi, insetti acquatici- propone le sperimentazioni della collaborazione tra umani e natura, all’insegna della mutualità e del dialogo esistenziale, e presenta le ragioni del mutuo appoggio tra forme di vita. Nel nostro tempo segnato dal crescente procedere della dimensione artificiale, incerto tra fiducia e inquietudine, la mostra guarda alla relazione di cooperazione tra uomo e ambiente, proponendo una visione distante dalla divisione tra natura e cultura, allontanandosi dal conflitto darwiniano e dalle incognite dell’AI. Tra gli artisti presenti a Rivoli c’è Giuseppe Penone, a cui la Fondazione Ferrero di Alba dedica un’antologica – Giuseppe Penone. Impronte di luce – sul tema dell’impronta, indizio della relazione uomo – natura e al contatto tra materiali naturali e superfici corporee. Al concetto di bellezza attraverso l’arte, ed in particolare espressa nel rapporto tra ideazione, riproduzione e moltiplicazione, guarda la mostra La bellezza incisa della Pinacoteca Albertina , con l’esposizione per la prima volta in modo completo del proprio patrimonio di incisioni storiche dal ‘500 ad oggi.
● NICOLA SAMORÌ, INTRA VULNERA TUA (fino al 8 febbraio 2025)

Galleria San Fedele e Museo San Fedele
4 dicembre 2024 – 8 febbraio 2025
A cura di Andrea Dall’Asta, la mostra delle opere di Nicola Samorì ha come focus la ferita, archetipo connotante l’esistenza. In bilico tra bellezza e decadenza, tra vita e morte, Samorì è attento a cogliere nella piaga, nel taglio, nella lacerazione della materia il senso del vivere, la composizione corporea e l’aura spirituale del respiro della vita. La ferita ed il limite, il dolore e la fragilità connotano il senso ed il ritmo della condizione umana tra nascita e morte. Il titolo richiama i passi di una preghiera medievale dell’Anima Christi – «Intra vulnera tua absconde me»- ed evoca l’azione dell’entrare in comunione con Cristo attraverso il contatto e la relazione con le piaghe del suo corpo, inserendosi nelle ferite. La bellezza dei fiori persiste nel mazzo reciso, non si contamina nel ritratto dell’appassimento della vita sullo sfondo dorato e mostra senza pudore tutta la sua parte di dolore e decadenza (Macello, 2021). Percorrendo le sale della Galleria San Fedele si incontrano le opere di Samorì sparse e in dialogo con la collezione permanente, tra antico e contemporaneo, tra Tintoretto e Lucio Fontana. Guarda alle forme dell’arte del passato Samorì, ma non per imitare, scruta e rende presenti forme e materiali. Fa emergere la materia, svelando una ferita nel costato, ad interrompere e sostanziare la forma e l’anatomia di un giovane corpo di uomo (Ultimo sangue, 2019).
La bellezza appare nella materia, nelle imperfezioni, nei tratti irregolari e nelle pieghe dei materiali, nella degradazione a confermare il senso della esistenza. Nella perfezione e nel suo disfacimento Samorì trova le tracce della relazione con l’antico, con il mito, e della ricerca del senso del divino, fonde elementi iconografici cristiani con la materialità imperfetta del mondo.
La mostra in Galleria San Fedele di Milano presenta una ventina di opere realizzate degli ultimi dieci anni. In un confessionale del ‘500 della chiesa, in sostituzione di una formella scolpita rubata, è stata inserita una tavola lignea di Samorì, dipinta con la scena di Cristo alla colonna. Il vuoto naturale che appare nel legno si mostra come ferita e modella il corpo piagato.
Per info:
https://www.centrosanfedele.net/arte/nicola-samori-7923/
● MUTUAL AID. ARTE IN COLLABORAZIONE CON LA NATURA (fino al 23 marzo 2025)

Castello di Rivoli TO Museo d’Arte Contemporanea
31 ottobre 2024 – 23 marzo 2025
La collaborazione al posto della competizione: è l’assunto che proviene dalla mostra Mutual Aid. Arte in collaborazione con la natura. La mostra, ideata sulle caratteristiche spaziali della Manica Lunga, è a cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio. Oltre venti artisti, italiani e internazionali, dagli anni ’60 ad oggi, compongono una complessa ricerca sul senso della cooperazione tra viventi, tra umani e natura. Nell’elenco degli artisti sono inserite specie e organismi viventi a sottolineare la mutualità di interazione tra umani, animali, vegetali, funghi e elementi dell’atmosfera, a sottolineare una non gerarchica partecipazione creativa. la mostra è espressione della mutua collaborazione, declinata nelle molteplici forme del dialogo e della relazione, ed in opposizione al concetto di conflitto darwiniano e di artificiale delle soluzioni dell’AI.
Nel titolo dell’esposizione c’è il richiamo all’opera Il mutuo appoggio. Un fattore dell’evoluzione del filosofo russo dell’Ottocento Pëtr Kropotkin. La collaborazione tra le specie dà senso all’evoluzione e al castello di Rivoli ogni opera testimonia l’importanza di questa relazione nella sua co-realizzazione, attraverso forme e linguaggi espressivi molteplici, dalla pittura e scultura, ai video, ai suoni e alle installazioni. Offre la possibilità di guardare, nel nostro oggi segnato dal crescente procedere dell’artificiale, alla relazione di mutuo aiuto tra uomo e ambiente, proponendo una visione distante dalla divisione tra natura e cultura. Sostenibilità e resilienza degli ecosistemi, collaborazione e coabitazione tra specie, sono alcuni degli aspetti in cui si declina l’esposizione, provocando e infrangendo l’idea di autorialità esclusivamente umana. Nella realizzazione stessa della mostra è stata data attenzione al carattere della sostenibilità, ed in coerenza a ciò si è attuata anche nella modalità di trasporto delle opere (come nel trasporto lento via mare della scultura Sarcophagi), nella scelta dei materiali ed energia riciclati e riciclabili e ponendo attenzione al benessere di tutte le specie.
Per info:
https://www.castellodirivoli.org/mostra/mutual-aid-arte-in-collaborazione-con-la-natura/
● GIUSEPPE PENONE. IMPRONTE DI LUCE (fino al 16 FEBBRAIO 2025)

Fondazione Ferrero Alba
26 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025
La mostra antologica di Giuseppe Penone, a cura di Jonas Storsve, presenta oltre 100 opere che illustrano, attraverso l’impronta, il tratto essenziale del legame uomo-natura, proprio dell’ecosistema globale a cui tutti apparteniamo. L’impronta è segno, traccia, contatto tra superfici, consistenze ed essenze diverse: l’uomo, il bosco, le foglie, la terra, il marmo, la pietra. Con il disegno, la pittura, la fotografia e la scultura monumentale si susseguono nelle 9 sale espositive le sperimentazioni caratterizzanti il percorso creativo dell’artista dagli anni Sessanta ad oggi. Le impronte sono calco del contatto tra le mani dell’artista e il tronco dell’albero, venature del marmo, impronte giganti di mani e dita sul colore, che ritroviamo nella costanza di un dialogo continuo tra forme e materiali dell’essere natura in una dimensione di compartecipazione e appartenenza, dall’opera del 1968 “Alpi Marittime” alla serie contemporanea “Impronte di Luce”.
Per info:
https://www.fondazioneferrero.it/Appuntamenti/impronte-di-luce
● LA BELLEZZA INCISA. DAL CINQUECENTO AL CONTEMPORANEO (fino al 4 maggio 2025)

Pinacoteca Albertina Torino
16 novembre 2024 – 4 maggio 2025
La Pinacoteca Albertina svela al pubblico la bellezza del suo ricco patrimonio di incisioni. A cura di Antonio Musiari e di Franco Fanelli, secoli di opere incise dialogano sull’incanto del segno tra antico e la contemporaneità della scuola di grafica dell’Accademia Albertina. La mostra invita ad accostarsi alla grafica d’arte guardando non solo, e non tanto, ad una tecnica nelle sue varie declinazioni, quanto all’espressione artistica, alla ricerca creativa. Complessità e varietà di tecniche e materiali si declinano nella realizzazione di soggetti dal ‘500, guardando a Michelangelo e a Mantegna, e nella stampa di “traduzione”, diffondendo la conoscenza della pittura attraverso le immagini, si precisano nell’attività dei fratelli Giandomenico e Lorenzo Tiepolo nel reinterpretare le opere del padre Giambattista, sino alle tavole di Piranesi e dei vedutisti, per giungere ad oggi. Cornelia Badelita, già studentessa dell’Accademia e ora docente a Brera, con la grafica interroga sull’immagine e sulla sua moltiplicazione e modificabilità anche artificiale, tra simbolo e ambiguità del segno, così H(a)bitat, collana di libri d’artisti editi da Albertina Press, si fa elogio dell’imperfezione e della relazione, come espressioni della natura umana.
In mostra in Pinacoteca Albertina il variegato e prezioso corpus di opere raccolte nel tempo consente l’incontro con il mondo dell’incisione e con la bellezza disegnata e moltiplicata tra antico e contemporaneo, tra tecniche e ideazioni.
Per info:
https://www.pinacotecalbertina.it/la-bellezza-incisa-dal-cinquecento-al-contemporaneo/
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