Attesa la sorte della popolazione (e delle donne) afgana sotto i talebani
17 Agosto 2021Dalla prima conferenza stampa, tenutasi nel pomeriggio di martedì da Kabul, in onda su bbc.com (Live Reporting), il portavoce dei talibani Zabihullah Mujahid, dopo la presa di domenica della capitale afgana Kabul assicura, annunciando presto la formazione di un governo, alla comunità internazionale che non sarà fatto alcun male a nessuno, che non ci sarà alcuna rivendicazione ma un’amnestia, e riferendosi alla popolazione afgana, dopo gli stranieri nessuno dovrà lasciare il paese.
Così Mujahid afferma: «We do not want to have any problems with the international community/non vogliamo avere alcun problema con la comunità internazionale» e «We have the right to act according to our religious principles. Other countries have different approaches, rules and regulations… the Afghans have the right to have their own rules and regulations in accordance with our values». (Abbiamo il diritto di agire secondo i nostri principi religiosi. Altri paesi hanno approcci differenti e normative… gli Afgani hanno il diritto di avere proprie leggi e regolamentazioni in sintonia con i nostri valori1).
Sul destino delle donne, prosegue il portavoce Mujahid, «[We] are committed to the rights of women under the system of sharia [Islamic law] e che «they are going to be working shoulder to shoulder with us. We would like to assure the international community that there will be no discrimination» (siamo impegnati nel diritto delle donne sotto il sistema della sharia (legge islamica) e lavoreranno fianco a fianco con noi. Assicureremo alla comunità internazionale che non ci sarà alcuna discriminazione).
La preoccupazione c’è. «I diritti degli Afghani vanno difesi» dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite
Promesse che sono state riferite anche in dichiarazioni precedenti dai portavoce talebani, «promesse che devono essere onorate, e per ora – comprensibilmente data la rievocazione del passato – queste dichiarazioni sono state salutate con dello scetticismo. Tuttavia le promesse sono state fatte e se o no sono onorate o infrante saranno strettamente sotto scrutinio», ha affermato da Ginevra Rupert Colville, portavoce per l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani. Riferendosi alla presenza militare di pace dell’Onu nel Paese per due decenni Colville prosegue: «I diritti degli Afgani vanno difesi. Siamo particolarmente preoccupati della sicurezza di migliaia di Afgani che hanno lavorato per la promozione dei diritti umani nel paese e aiutato a migliorare milioni di vite».
La priorità è al rispetto da parte degli insediatori dei diritti umani. Infatti desta preoccupazione: «Ci sono stati resoconti agghiaccianti di abusi di diritti umani e di restrizioni sui diritti individuali, specialmente delle donne e delle giovani, in alcune parti del paese assediate da alcune settimane. Si continua a ricevere tali rapporti. Sfortunatamente per ora il flusso di informazione è stato del tutto interrotto e non siamo in una posizione per verificare le denunce più recenti», descrive Colville.
Dall’UE: cooperazione condizionata da pace e rispetto dei diritti di tutti gli Afghani
Il richiamo dell’Unione Europea riunitasi nel pomeriggio odierno attraverso i ministri degli Affari esteri è «ad una cooperazione con qualunque governo futuro afghano che sarà condizionata da una sistemazione inclusiva e pacifica e dal rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli Afghani, incluso le donne, i giovani e le persone appartenenti alle minoranze, come pure dal rispetto degli obblighi internazionali dell’Afghanistan, all’impegno nella lotta contro la corruzione e la prevenzione dell’uso del territorio afghano dalle organizzazioni terroristiche» (tr. it nostra).
Si descrive nella dichiarazione di Alta rappresentanza rilasciata le intenzioni comuni sulla situazione che si presenta dopo la presa dei talebani della capitale Kabul e del loro subentro. I punti sono: uno, la priorità per la sicurezza dei cittadini europei in Afghanistan e di quanti lavorano per gli stati membri o le Nazioni Unite. Due, far fermare la violenza e instaurare nuovamente un ordine civile e la sicurezza, dare protezione ai civili e rispetto dei diritti. Tre, una collaborazione tra le parti in Afghanistan per una coesistenza pacifica e sicura attraverso negoziazioni basate su democrazia, il governo delle leggi e costituzionale. Quattro, la conservazione dei valori sociali, politici, economici raggiunti dal 2001 come il riconoscimento del diritto delle donne, dei bambini e delle minoranze, il loro accesso all’istruzione e alle cure sanitarie. Sei, la lotta al terrorismo e l’impedimento dell’uso del territorio da gruppi terroristici internazionali. Sette il supporto umanitario alla popolazione richiamando i talebani al rispetto dei loro obblighi, la legge umanitaria internazionale, e l’aiuto ai paesi limitrofi dove si riverseranno crescenti flussi di rifugiati e migranti.
In soccorso dei diplomatici e civili stranieri e afghani
Il personale dell’ambasciata italiana in fuga da Kabul hanno fatto rientro in aereo in Italia lunedì 16 agosto, dove l’attività si è già ricostituita per prestare assistenza mentre presso l’aeroporto di Kabul è rimasto operativo un presidio diplomatico in coordinamento con le forze militari italiane e internazionali.
Sempre dall’aeroporto di Kabul un migliaio di cittadini americani, residenti con le loro famiglie sono evacuati martedì 17 e i voli delle truppe militari americane proseguiranno per mettere al sicuro 11 mila persone identificate americani ed evacuare probabilmente più di 18mila Afghani – interpreti e quanti hanno lavorato per gli Stati Uniti e le loro famiglie- che dovrebbero poi avere un visto di immigrato speciale in America.
Il tempo incalza per le forze militari internazionali che cercano di mettere in salvo più persone possibili dal caotico e solo luogo di speranza per la fuga, difficile e rischioso per arrivarvi dall’interno del paese, l’aeroporto di Kabul, Hamid Karzai International, controllato dai talebani, dove sono atterrati e decollati 150 voli militari circa tra il 15 e il 16 agosto. La Germania tra lunedì e martedì è riuscita a trasportare 130 persone tra tedeschi e altri di altri paesi. In India sono arrivate più di 170 persone, tra diplomatici e civili indiani. Il Dipartimento di stato americano avvisa che non potrà garantire alcuna sicurezza del viaggio dei cittadini americani, che hanno fatto richiesta di evacuazione, prima di raggiungere l’aeroporto.
Il Regno Unito pronto ad accogliere 20 mila afghani più a rischio per la loro incolumità dai talebani in un programma Citizens’ Resettlement Scheme
1 n.d.r. la trad. it. dagli stralci qui riportati da Live Reporting sugli accadimenti più recenti in Afghanistan pubblicati su www.bbc.com il 17 agosto 2021 è nostra
CCBYSA
(Aggiornamento 18 agosto 2021 ore 14.12)