Sostieni Bioetica News Torino con una donazione. Sostieni
91 Settembre 2022
Mini Dossier Salute e Ambiente Quale futuro per l''uomo?

Bioetica e Arte. Arte e scarti. L’arte guarda l’esistente Tra scelte di consumo e spazi di natura

«La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, […]
Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti di Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. […]
più che dalle cose di ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. […]
più Leonia espelle roba più ne accumula; le squame del suo passato si saldano in una corazza che non si può togliere»
Italo CALVINO, Le città invisibili1

Consumare e creare scarti

Italo Calvino si domanda «se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità». Tra i ritratti di città immaginarie ideati da Calvino e pubblicati nel 1972, Leonia prefigura le città contemporanee e del futuro distopico, votate ad una economia globale e lineare, dal consumo e dalla crescita economica inarrestabile e contenenti i semi del conflitto e della separazione.

«Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta. I confini tra le città estranee e nemiche sono bastioni infetti in cui i detriti dell’una e dell’altra si puntellano a vicenda, si sovrastano, si mescolano». La metropoli si rinnova ogni giorno creando una città “continua” di macerie, di scarti e bisognosa di dilatarsi per possedere nuovo spazio di vita e di consumo, identica alle vicine e in conflitto esistenziale con loro. Nella dedizione al consumo, nel bisogno effimero e fragile di nuovo che alimenta la produzione, si perdono le individualità e si costruisce omologazione: i cumuli di macerie, gli scarti di Leonia rappresentano l’intero pianeta e non si distingue più Leonia dalle altre metropoli.

Leonia è città senza natura nell’immaginazione di Calvino, non conosce la relazione tra le forme di esistenza, immagina il solo rapporto tra uomo e prodotti di consumo.

Nature e artifici

Corn 79 e mrfjodor arte e scarti
©Corn79 e Mrfijodor, Museo “A Come Ambiente – MAcA” – murales, edificio Polizia Municipale corso Umbria Torino (Foto L. Mazzoli 2022, riproduzione riservata Bioetica News Torino)

Così, per Calvino, la città invisibile dal nome Cecilia è ritratta in costante conflitto con la natura circostante, che viene invasa e annientata dalla città, nel suo moto continuo di espansione a danno dell’elemento naturale, senza mediazione. È città alienante e senza identità, incapace di riconoscersi, di accogliere e generare relazioni con la natura, senza prati2.

La ricerca dell’equilibrio uomo natura affiora nell’opera di arte urbana realizzata nell’area del MAcA, zona Parco Dora a Torino3. L’installazione è situata accanto al Museo dell’ambiente, in un’area segnata dalle tracce del passato industriale della città, quello della città fabbrica con le sue ciminiere. Impilati e sovrapposti in equilibrio precario sono rappresentati a colori vivaci tasselli dell’esistente, tra consumo, sfruttamento e inconsapevolezza. È il convergere di un progetto di sostenibilità da parte degli artisti Corn79 e Mrfijodor4.

L’opera rappresenta alla base un alveare, evocando così la fragilità dell’ecosistema, congiunta alla preziosità germinativa dell’azione di impollinazione. Al di sopra una sigaretta, rifiuto velenoso e inconsapevole gettato nell’ambiente, e ancora sopra l’elefante in equilibrio, simbolo di forza e di saggezza, e al contempo richiamo al tema dell’estinzione delle specie.

L’automobile e la bicicletta rappresentano le nostre scelte nel rapporto con l’urbanizzazione e al vertice il profilo di una città fabbrica che comprime tutto. La fabbrica richiama il passato industriale della zona, che affiora in alcuni segni residui del paesaggio urbano.

È il segno della città che produce e consuma, dell’artificio, dell’azione produttiva dell’uomo ed è al contempo riflessione sul futuro industriale e sul senso e i modi della produzione. Le astrazioni geometriche e i colori  di Corn79 e le illustrazioni narrative di Mrfijodor disegnano di pensieri questo spicchio di città e nella facciata del Museo rappresentano l’acqua e l’energia, elementi essenziali nell’idea di una nuova economia circolare e sostenibile.

Prefigurazioni: natura o catastrofe

Una realtà provocatoriamente rappresentata in cui la natura, precaria, combatte per conservare spazi di resistenza ed esistenza. Le api ne segnano la traccia, con la loro funzione strategica per la conservazione della flora, il miglioramento ed il mantenimento della biodiversità. Quale responsabilità nell’agire dell’uomo nei confronti della natura, non escludendo la tecnica? I tasselli della precaria piramide dell’esistenza di Corn79 e Mrfijodor interrogano.

Cole_Thomas_The_Course_of_Empire_Desolation_1836
Thomas Cole, The Course of Empire: Desolation- Il corso dell’impero: Desolazione, 1836 New-York Historical Society

Guardava alla bellezza della natura Thomas Cole due secoli fa. L’artista dipinge una bellezza incontaminata che nel ciclo ottocentesco The Course of Empire appare già predittiva di declino5. È una serie di cinque dipinti, rappresentativa delle fasi del decadimento dell’umanità, attraverso l’allegoria di uno stesso paesaggio nel suo passaggio dal sublime stato selvaggio e incontaminato —- etica e estetica della wilderness —- al declino e all’estinzione. Una città immaginaria appare nello scorcio della valle di un fiume e nella quinta opera, Desolazione, si intravedono i suoi resti, nascosti dal sopravvento della natura lussureggiante che si riappropria degli spazi. La natura recupera e invade gli spazi di supposta civiltà nella raffigurazione di Cole. Lentamente il tempo cancella le tracce dei fasti e dell’arroganza dell’impero, la natura avvolge le rovine e le cela. Nel rapporto uomo natura l’artista descrive come l’azione dell’uomo, intervenuto a modificarla, si interrompa e il trionfo della natura riassorba e cancelli l’opera umana.

La caduta della civiltà e la preminenza della natura fanno parte di una visione e di uno scenario lontano da certe prefigurazioni dell’attuale contemporaneità. Nelle narrazioni contemporanee, filmiche e narrative distopiche, la natura travolta dall’umanità diventa inospitale e asfittica.

Mrfijodor, Life Below Water arte e scarti
©Mrfijodor, Life Below Water” Towards 2018 – 14 goal, Torino, riproduzione riservata (Courtesy of the Author Mrfijodor)

Una terra soffocata dalla plastica uccide i suoi abitanti. È questo lo scenario disegnato da Mrfijodor con la realizzazione della balena di rifiuti, per il progetto TOward 2030. What are you doing?6 Il murales è stato realizzato nel 2018 per il Global Goal 14 sulla salvaguardia dell’ecosistema marino7. L’opera si trova nei pressi del Balon, l’antico  mercato dell’usato di Torino, accanto a Porta Palazzo, in via Cardinal Cagliero.

mrfijodor plastic rain arte e scarti 2022
©Mrfijodor, Plastic Rain,  Mantova 2019  Without Frontiers, Lunetta a Colori – Art Festival riproduzione riservata (Courtesy of the Author Mrfijodor)

I temi dell’ambiente e della sostenibilità, declinati nel dramma del mare, sono rappresentati attraverso un cetaceo di rifiuti. Il corpo della balena è composto da un incastro, un amalgama di scarti.

Nel blu del mare affiorano, come false meduse, sacchetti di plastica e sullo sfondo una nave cargo trasporta merci. La fragilità dell’ecosistema è rappresentata dalla minaccia all’esistenza degli animali e dell’ambiente naturale marino, attraverso l’azione e la produzione dell’uomo.

Life Below Water è il goal oggetto della rappresentazione ed il murales guarda alla sostenibilità degli oceani, dei mari e dei suoi abitanti. Richiama la responsabilità sociale, il valore della diversità e della biodiversità messi in pericolo dallo sfruttamento.

Con un intervento di arte partecipata Mrfijodor compone a Mantova, nel quartiere Lunetta, Plastic Rain, dedicato all’inquinamento causato dalla plastica. Mrfijodor rappresenta un adulto e un giovane intenti a riparare un robot, metafora tecnologica contemporanea delle soluzioni della vita e della fiducia risolutiva nella tecnologia. L’agire delle due figure avviene mentre una pioggia di plastica dal cielo si riversa a terra e ricopre il suolo. Non c’è più tempo pare voler ricordare.

La logica sociale del consumo, come ciclo continuo e inarrestabile di produzione e scarto è rappresentato da Mrfijodor. Nel moto continuo di consumatori Mrfijodor rappresenta visivamente in Consumerism consumes us (Padova 2021) la metafora del consumo alienato e inquinante attraverso l’avvelenamento generato dal fumo, nella partizione di una sigaretta e nel moto di combustione che la brucia.

Responsabilità e azioni di cura

È il tempo dell’antropocene, caratterizzato dal profondo intervento umano sui sistemi naturali. Guardare allo sviluppo umano senza la coscienza degli effetti dell’agire e delle attività umane è percorrere un cammino senza bussola per la sopravvivenza. L’insostenibilità degli attuali modelli di sviluppo è stata dichiarata dall’Assemblea dell’ONU nell’Agenda 2030, che propone dimensione economica, ambientale e sociale tra loro interconnesse e bilanciate. 

La ricerca di equilibrio, cooperazione e armonia con la natura è paradigma per una nuova visione dello sviluppo umano sostenibile,  per pensare ad un noi sostenibile e ad un comportamento collettivo e personale. Guarda ad altri scenari e indica che la ricerca di equità verso la natura e gli altri esseri viventi è termine essenziale di sopravvivenza e di consapevolezza di essere  interdipendenti e interconnessi. E ribalta il perpetuarsi della dicotomia tra nature -umana, animale e vegetale- e artificio, indagando il  complesso rapporto di equilibrio e squilibrio ambientale, tra trasformazioni antropiche e ecosistemi.

C’è ancora tempo? pare avvisare dai muri delle strade Mrfijodor, rappresentando spazi urbani senza natura. La distruzione della natura e dell’esistenza appaiono inscindibilmente connesse in un declino comune di annientamento, come in Consumerism consumes us. Non c’è più tempo per l’uomo dipingeva Thomas Cole con la vittoria della natura sull’impatto trasformativo dell’uomo.

È nella coscienza della  interconnessione e nella capacità di ascolto una possibilità di risposta, come percepiva Byron nell’immersione nella natura:  

Vi è un incanto nei boschi senza sentiero.

Vi è un’estasi sulla spiaggia solitaria.

Vi è un asilo dove nessun importuno penetra

in riva alle acque del mare profondo,

e vi è un’armonia nel frangersi delle onde.

Non amo meno gli uomini, ma più la natura

e in questi miei colloqui con lei io mi libero

da tutto quello che sono e da quello che ero prima,

per confondermi con l’universo

e sento ciò che non so esprimere

e che pure non so del tutto nascondere.

Lord Byron, Childe Harold’s Pilgrimage, canto 4 stanze 178-186

C’è ancora tempo per le generazioni future, per creare condizioni di coesistenza, equilibrio e responsabilità anche individuale? Lo sguardo alla vita sostenibile, il dialogo paritario con la natura, la ricerca di equilibri ambientali, la critica alla società dell’abbondanza, già nelle tracce di pensiero e vita di H. D. Thoreau a metà Ottocento, possono suggerire ― accanto all’impegno collettivo e ai piani urgenti e indifferibili di sostenibilità ― un approccio di sensibilità: guardare alla natura che ci cura:

Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza,

per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi,

e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.

Henry David Thoreau, Walden, o la vita nei boschi, 1854

Note

1 Italo Calvino, «Le città invisibili», in  Romanzi e racconti, Mondadori I meridiani, 1994/2004, v. 2 , pp. 456-457

2 Italo Calvino,  «Le città invisibili», op. cit., pp. 487 -488

3 MAcA è il Museo A come Ambiente di Torino (https://www.acomeambiente.org/, internet 12 09 2022). È  il Primo museo in Europa interamente dedicato al tema ambientale, aperto nel 2004

4 http://www.ilcerchioelegocce.com/. Gli artisti Corn79 e Mrfijodor dell’Associazione Il cerchio e le gocce hanno realizzato le opere sulla palazzina del Comando Territoriale della Polizia Municipale di corso Umbria e nello stabile del Museo A Come Ambiente – MAcA

Corn79, il torinese Riccardo Lanfranco, ha realizzato importanti murales per la riqualificazione di aree urbane, promotore della realizzazione del progetto “Murarte” della città di Torino (http://www.corn79.com/, internet 12 09 2022, 14.06). Nelle scelte di colore e geometrie declina materiali, media e supporti diversi, innestati sulle tematiche urbane, della riqualificazione e della fruibilità

La narrazione figurativa è di MrFijodor (https://www.mrfijodor.it/, internet 12 09 2022, ore 14.08). Mrfijodor, pseudonimo di Fijodor Benzo, è artista urbano ed illustratore che esprime temi di responsabilità sociale e ambientale

5. Thomas Cole (1801-1848) fu pittore di paesaggio di origini britanniche, fondatore della scuola dell’Hudson River e ispiratore di una generazione di artisti dediti alla rappresentazione della specificità dei paesaggi americani e della wilderness (Di Thomas Cole – Explore Thomas Cole, Pubblico dominio e https://it.wikipedia.org/wiki/Corso_dell%27Impero, internet 12 09 2022, 14.40)

6 Il progetto ideato da Lavazza e Comune di Torino sui 17 Obiettivi di  sviluppo sostenibile dell’Onu attraverso l’arte urbana

7  Mr Fijodor, The rubbish Whale, 2018 TOward  2030 What are you doing? Goal 14 Life Below Water The rubbish (internet 12 09 2022, 115.43);  https://www.lavazza.com/en/landing/toward-2030.html  (internet 12 09 2022) L’Agenda 2030 è un piano d’azione a livello globale basato su 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) e 169 sotto-obiettivi (target) da raggiungere entro il 2030. È stata sottoscritta all’unanimità dall’Assemblea generale ONU il 25 Settembre 2015 e condivisa attraverso un percorso che ha visto accanto agli stati membri delle Nazioni Unite la compartecipazione di numerosi attori della società civile internazionale.  Nasce dall’urgenza di fornire una risposta efficace all’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e dall’analisi dei risultati, in gran parte disattesi, dei precedenti Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals – MDGs) che avevano guidato tra il 2000 e il 2015 l’azione dell’ONU e di molti altri protagonisti della cooperazione internazionale allo sviluppo

 

© Bioetica News Torino, Settembre 2022 - Riproduzione Vietata