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98 Settembre 2023
Bioetica News Torino Settembre 2023

Il Libro. «I volti della morte» di Michele Dolz Il morire: una ricerca esistenziale dell'uomo. Rappresentazioni artistiche nella storia

Parlare della morte, oggigiorno, non è facile. Sebbene la recente pandemia abbia cambiato notevolmente le carte in tavola, riavvicinando l’uomo medio contemporaneo all’idea del memento tibi moriendum est, sbattendoci letteralmente in faccia la nostra finitudine, fuggire da tale idea, negarla, continua ad essere la strategia più attuata.

Rappresentazioni artistiche della morte dalle prime civiltà cristiane ad oggi

Il nuovo libro di Michele DOLZ, edito da Ares, si propone di accompagnare il lettore in un viaggio, dalle origini della cristianità fino ai nostri giorni, per vedere come il rapporto tra l’uomo e la morte si è evoluto nel tempo e di come questo rapporto sia stato riportato nell’arte, nella letteratura e, infine nel cinema.

L’Autore scrive: «Questo libro ha per tema la storia della raffigurazione della morte: non la morte in quanto fenomeno esistenziale o sociale, né i costumi che l’hanno accompagnata. Qui ci interessano le immagini: dipinti, sculture, film; corrono perciò a margine della nostra ricerca la storia del costume, del folklore, della letteratura, della società […] a cui faremo riferimento quando necessario (p. 6).

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Copertina del libro I volti della morte di Michele DOLZ, Collana Sagitta, Ares 2023, pp. 256, € 20,00

Si parte dalla prima cristianità fino al medioevo, dove la Chiesa aveva il compito di evangelizzare i propri fedeli su di un tema fondamentale all’interno della propria struttura teologica. Si passa poi per il rinascimento e l’illuminismo, quando il potere e le pretese della ragione tentano di gettare più luce possibile sul mistero per antonomasia (almeno per chi non crede).

Si arriva infine ad arrivare ai giorni nostri, dove il cinema, arte per eccellenza della contemporaneità, recupera e rielabora secondo il proprio linguaggio una tradizione bimillenaria nei confronti della quale non si può restare indifferenti.

Notevole e molto interessante è la lettura e l’interpretazione del film, capolavoro di Ingmar Bergman, Il settimo sigillo.

Dolz, un’analisi sul senso del morire tra arte e fede

L’Autore, che ha all’attivo numerose pubblicazioni inerenti il connubio arte e spiritualità, si districa con maestria tra l’analisi artistica delle opere emblematiche della storia dell’arte cristiana (e non solo) e il substrato teologico che le ha ispirate, arrivando a rendere consapevole il lettore del lungo fil rouge che accompagna la storia dell’uomo nell’arco degli ultimi venti secoli, e di come, nonostante tutte le forme di negazione o rimozione, la morte costituisca un mattone ontologico fondamentale di ogni essere umano e di ogni cultura.

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