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Alla Città della Salute e della Scienza. Una seconda vita, grazie ad intervento chirurgico da “sveglio”. Una nuova tecnica di anestesia

17 Febbraio 2021

Il binomio innovazione tecnologica e collaborazione con una squadra ad alta professionalità interdisciplinare è stato determinante per una donna che poteva andare incontro ad un rischio stimato dell’80% di non risvegliarsi più dall’anestesia se si sarebbe sottoposta ad un intervento chirurgico di tumore maligno al rene, con una già compromessa salute. Aveva subito un’asportazione di un polmone intaccato dal tumore anni addietro.

Da un lato l’emergenza dinanzi ad una crescente massa tumorale e dall’altra il vaglio delle scarse opzioni per un intervento complesso che avrebbe richiesto l’asportazione anche del rene se fosse cresciuta. «La scelta del sistema robotico Da Vinci era obbligata poiché non ritenevo sicuro dal punto di vista oncologico adottare la tecnica laparoscopica pura per il rischio di “diffondere” il tumore, trattandosi di una “massa a contenuto liquido” in una paziente che rischiava di muoversi durante l’intervento. Per contro, la chirurgia “tradizionale” a cielo aperto esponeva ad un rischio troppo alto di complicanze», spiega l’urologo prof. Paolo Gontero direttore di tale dipartimento alle Molinette – Città della Salute e della Scienza di Torino.

Rimaneva l’opzione dell’intervento robotico mini-invasivo assistito che necessitava di un’anestesia generale per operare in sicurezza. La collaborazione tra le due equipe di anestesisti e rianimatori, del dr Roberto Balagna e del prof. Luca Brazzi ha portato frutto: hanno praticato una nuova tecnica di anestesia causando un “blocco anestetico spinale toracico continuo” rendendo insensibile il dolore al rene.

Pare trattarsi del primo intervento a livello mondiale.

redazione Bioetica News Torino