Superata la soglia dei 90 anni, il Cardinale monsignor Elio Sgreccia − uno dei maggiori bioeticisti a livello internazionale, nonché presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita − scrive la sua dettagliata e appassionante autobiografia, edita da Effatà, e dal titolo significativo Contro Vento, a sottolineare l’attitudine volitiva e intraprendente con la quale ha sempre affrontato la vita.
«Esporre la vela, dispiegare le molteplici e manovrabili vele e catturare il vento contrario divenne un segreto, una perizia e una possibilità di conquista», scrive Sgreccia, spiegando che quando sorge un ostacolo o un problema «non ci si deve arrestare, né nascondersi, né piegarsi agli eventi, ma opporre e dispiegare la vela alla ricerca di un approdo più valido, per una soluzione umanamente più piena e più alta di valore». E di ostacoli il Cardinale ne ha incontrati tanti nella vita, da quando da bambino lavorava nei campi insieme ai genitori e ai fratelli fino agli anni del sacerdozio e all’istituzione delle prime Case Famiglia insieme all’amico don Oreste Benzi.
Il volume si articola in 17 brevi capitoli che raccolgono in modo sommario ma accurato gli avvenimenti salienti che hanno segnato la vita dell’Autore, con particolare attenzione alla rivoluzione culturale degli anni ′70 e ‘80 del secolo scorso, due decenni che sconvolsero profondamente la società del tempo e che videro l’approvazione della legge sull’aborto, l’abolizione dei manicomi e l’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Procedendo nella lettura, appare chiaro che non c’è stato ambito pubblico, politico o giuridico in cui Elio Sgreccia non si sia imbattuto. Nell’oneroso compito di accademico e formatore, Sgreccia ha fatto del “fattore umano” il suo punto di riferimento, l’elemento essenziale senza il quale è impossibile pensare a una trasformazione positiva della società, in grado di prendere in considerazione tutte le sue molteplici sfaccettature.
Con la consueta pacatezza e semplicità, l’Autore racconta gli esordi della bioetica in Italia e nel mondo, senza omettere le difficoltà, emerse fin dai primi anni, nella gestione del rapporto tra scienza ed etica, ancor oggi in continuo scontro. In particolare, Sgreccia distingue le principali correnti di pensiero che si sono avvicendate nel corso del ventesimo secolo − da quella positivista a quella personalista, dal principialismo americano all’utilitarismo − attuando una distinzione tra il bene oggettivo e il male oggettivo, nella ricerca di quella che lui stesso definisce “etica oggettiva“, un fondamento filosofico in grado di trascendere le singole opinioni sulla moralità e fornire un terreno di incontro neutro per le diverse culture e religioni. Fondamentale, in tal senso, è l’apertura a un dialogo costruttivo. Scrive Sgreccia:
L’Autore si pronuncia inoltre a favore di una fondazione metafisica dell’etica, secondo la quale l’uomo è da considerarsi tale dal primo momento in cui si costituisce l’esistenza, e cioè dal concepimento: «da quel momento in poi, quello che verrà fuori sarà uomo e non avrà altro destino che l’uomo; da quel momento lì è uomo in tutto il suo valore». Quello che conta, afferma Sgreccia, non è il fare né l’avere, ma l’esserci, poiché tutto il resto è semplice sviluppo dell’esistenza. Tali interessanti considerazioni verranno raccolte nel volume Manuale: il personalismo ontologicamente fondato, considerato colonna portante della bioetica moderna e tradotto in molte lingue.
Sono proprio la difesa e promozione della vita fin dal concepimento a costituire la base dell’operato di Sgreccia, impegno che condivise con Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta. Con ammirabile intraprendenza, il Cardinale fondò inoltre un Centro di educazione alla vita all’interno dell’Università Cattolica, voce decisamente fuori dal coro in una società che invece combatteva strenuamente per la legalizzazione dell’aborto e del divorzio. Il suo approccio multidisciplinare ha permesso, nel tempo, di coniugare in modo efficace scienza, fede e carità. Oltre all’impegno scientifico e didattico, Sgreccia si è distinto per le sue numerose pubblicazioni, tra cui anche un’Enciclopedia di «Bioetica e Scienza Giuridica» da lui diretta assieme al professor Antonio Tarantino.
Per l’Autore, inoltre, la conservazione di una società il più possibile equilibrata e giusta non può avvenire senza l’illuminato contributo della politica: «Ho la sensazione che oggi noi abbiamo sottovalutato l’impegno politico», afferma il cardinale, «Aristotele diceva che l’azione politica è il massimo dell’impegno. [Egli] vedeva nell’uomo qualche cosa di divino, e da qui la convinzione nella dignità della persona umana, la alta opinione che aveva della politica, dell’azione fatta per tutta la collettività ma anche da tutta la collettività cioè con la partecipazione dei cittadini, senza distinzione tra chi riceve e chi sta a vedere [… ]Il cittadino è pienamente cittadino se è anche politico».
Monsignor Sgreccia conclude la sua biografia, in realtà più simile a un saggio filosofico, con un’interessante definizione del sapere e del progresso che merita una riflessione:
Contro vento
Una vita per la bioetica
Collana «Libera-mente»
Effatà, Cantalupa (To) 2019, pp. 208
€ 14,00
© Bioetica News Torino, Aprile 2019 - Riproduzione Vietata